Per andare a lavorare
Ed anche, quando capita,
Per andare al mare
Mi passa sotto casa
E’ di un comodo bestiale
Esco dal portone
E sono già in stazione
Non c’è biglietteria
E tuttavia sospetto
Di avere già pagato
Il prezzo del biglietto
Di averlo già pagato
Un po’ di tempo fa
Per tutto quello che
Avrei potuto chissà
Certo che ogni volta
Che salgo fa un po’ male
Almeno fosse un rapido
E invece è un locale
Sferraglia nei ricordi
Ed è sempre più lento
Almeno mi consolo
Non pago il supplemento
Passa il controllore
A chiedere il biglietto
Gli mostro i miei duecento
Quasi con affetto
E lui ogni volta dice
Ma se ne ha duecento
Forse farebbe meglio
A fare l’abbonamento
Ed io ogni volta abbozzo
Che, sì, sarebbe meglio
Ma in fondo anche questo
Fa parte del convoglio
Carrozze fatiscenti
Sopra binari marci
Non va in nessun posto
Eppure sembra andarci
E non c’è mai posto
Si viaggia sempre in piedi
E ad ogni sosta altri
Che salgono, li vedi,
In coda che si affollano
E siamo sempre in tanti
Per andare dove
Sul treno dei rimpianti
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