come la puzza all’odor soave
la mia pagliuzza sta alla tua trave
come uno stecchino a un architrave
come una carriola a un’astronave
quando ti volti devi fare attenzione
ogni volta demolisci un portone
mi chiedo come tu faccia
con quella faccia
con quell’ingombro nell'occhio
a vedere dove vai
a sapere chi sei...
se tu non fossi così balordo
testardo e infingardo
ti muoveresti meglio
eviteresti di rigare le portiere...
ah, se tu fossi un po’ più sveglio
e non così filibustiere nel tuo mestiere...
anzi, perché tacere?, tu sei un farabutto,
avaro ed egoista soprattutto,
e sempre intento
a fare vento!
La tua trave è di legno buono
e nel tuo occhio spicca
come un perdono
dentro una ripicca
o come il tuono
spaventoso che dilaga
nel silenzio della notte vaga,
intendi ciò che dico, tonto!
la mia pagliuzza al confronto
è così piccola e leggera
da scomparire nell’ombra della sera
e basta una brezza purchessia
per sollevarla e farla andare via
Arrivo alle conclusioni:
fra me e te non sono possibili paragoni
dieci miei peccatucci non valgono
una sola delle tue perversioni…
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