con il borsone da civile in mano,
ed il crine sacrificai alla ferma;
nel vicinarmi udivo da lontano
gli ordini secchi di attenti e riposo;
quando fui dentro a tutto quel baccano
e quello tutto intorno mi fu esploso,
mi chiesi di me che sarebbe stato,
e rimpiangevo lo stato amoroso,
vestendo la divisa dello Stato,
calzando gli scarponi con la suola
di vibram e con questi a perdifiato
correndo nel cortile della Scuola
Militare Alpina, là in quel di Aosta.
L'ansia mia non era certo sola,
insieme a centoventi quella crosta
condivisi in sei mesi di sudori
e veglie e guardie e marce senza sosta,
nella neve con la lingua di fuori,
l'errevudue su spalle infantili
pesava come i ricordi anteriori,
a Clou Neuf a sparar con i fucili,
a Pollein a gettar le bombe a mano,
e in tutto ciò ingrassai di due chili!
sbalzando a Nus in un fango villano
dopo aver fatto il cubo appena desto,
secondo un comando bizzarro e strano
che imponeva di ripiegare presto
il materasso in tre spicchi diritti,
squadrati e spigolati in un sol gesto,
e in adunata su il testone e zitti!...
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