otto settembre…
non risponde nessuno
il telefono è muto ad ogni richiesta di aiuto
i carabinieri che fino ad ieri
erano armati
oggi sono sbandati
e con loro tutti i soldati
abbigliati nelle fogge più strane
le nuove divise
delle forze armate italiane
otto settembre…
spariti gli uscieri
Roma è deserta
nei corridoi dei Ministeri
volano fogli
c’è qua e là una finestra aperta
si aspetta l’ombra dei bombardieri
e si sentono rumori lontani
forse gli americani
che arrivano?
ma è un rumore di cingoli
sempre più forte
appena dietro le porte
e di treni in partenza
ciò che pose termine
alla nostra presunta innocenza
otto settembre…
la patria e l’onore…
il re se n’è andato
anzi è scappato
coi generali dello stato maggiore
dimenticandosi gli stivali
e bauli di carte
dimenticandosi perfino di allacciarsi le scarpe
ai dubbi di Umberto
Vittorio Emanuele ha risposto a Pescara
ed a Brindisi accolto dalla fanfara
s’è infine fermato sudato
e s’è congratulato per l’eroica impresa
l’Italia divisa e Roma abbandonata indifesa
…e intanto a Cefalonia
perla dello Jonio
la Divisione Acqui rifiuta la resa
quattordicimila italiani
vanno incontro al proprio destino
soli e lontani
sulla riva del mare turchino