mi dico: a casa qualcuno mi aspetta
il mio traguardo è oltrepassare
quel maledetto semaforo e andare via
ma non appena gli arrivo addosso
quel maledetto scatta sul rosso e allora
come non detto mi devo fermare
costretto a fissarlo la rabbia che sale e allora
me ne sto qui in mezzo alla fila
e sono solo insieme ad altri diecimila
ma io non ho tempo io vado di fretta
sempre di corsa che crolla la Borsa
sono in ritardo spingo sul clacson
urlo di muoversi mi sveno mi sbraccio
il mio traguardo si chiama ufficio
sogno proibito qui in mezzo all’incrocio
c’è un rimbambito poco più avanti
che non cammina anzi son tanti
guardano fisso il semaforo rosso
è così grosso che incute rispetto
beh, niente affatto, è un poveretto
un pezzo di plastica brutto e stretto
ma io non ho tempo io vado di fretta
la prossima volta andrò in bicicletta
sono in ritardo non ho più tempo
di questo passo perdo il mio appuntamento
tutto qua intorno va così lento
che salto il pasto chiudo gli occhi e mi addormento
e sogno il giorno che torno a casa
e per la strada non incontro anima viva
mi dico evviva sono arrivato
mi sembra un sogno in un minuto ho parcheggiato
e pettinandomi i tergicristalli
ringrazio Dio per i cavalli che m’ha dato
e mentre mangio pasta al petrolio
prego Dio di darmi sempre il mio gasolio
e sorseggiando birra al catrame
ringrazio Dio per non essere un rottame
e mentre spengo il mio motore
ringrazio Dio per il mio turbocompressore
ma io non ho tempo io vado di fretta
nebbia o non nebbia io vado a manetta