sulla
validità
della
fidejussione omnibus
si
sono accapigliate
generazioni
di giuristi
generalmente
tristi
con
le loro cravatte annodate
inverno
dopo inverno
estate
dopo estate
arcane
dispute dottrinali
dotte
citazioni
sottili
argomentazioni
a
sostegno dell'una o l'altra tesi
quanti
riferimenti sono stati spesi
comparazioni
analogie rimandi
confronti
supporti richiami
ad
autorevoli fonti
persino
furibonde liti personali
matrimoni
infranti
addii
definitivi
sodalizi
interrotti
omicidi
senza pietà né rimorsi
come
avvenne allorché
quel
tal professore dell'università di Ciampino
rinomato
giureconsulto autore di cinquanta trattati
affogò
– ridendo -
quell'altro
accademico dell'università di Biandrate
-
per inciso, suo fratello maggiore -
buttandolo
nel fiume d'inchiostro
usato
incautamente dalla vittima
per
ridicolizzare le tesi dell'assassino
finché
le Sezioni Unite
dell'Eccellentissima Suprema Corte di Cassazione
con
un considerevole colpo di genio
posero
fine alla contesa
sancendo
il basilare principio che
“LA
FIDEJUSSIONE OMNIBUS
E'
UN'OBBLIGAZIONE TRAINATA DA CAVALLI”
roba
vecchia, ormai,
buona
solo a ricordare
con
un velo di nostalgia
la
magia dei bei tempi andati
oggi
infatti
i
contratti si stipulano
per
via telepatica
mediante
le caselle mentali certificate
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