i
cento poeti semifinalisti
furono
svegliati prima dell'alba
nello
stanzone dove li avevano ammassati
dopo
il rastrellamento
dopo
ore di attesa sotto il sole
sull'asfalto
bollente del piazzale
comparvero
finalmente gli stivali lucidi
della
Giuria Tecnica
in
alta uniforme
i
cento poeti semifinalisti
spossati
dalla sete
e
a stomaco vuoto dal giorno prima
furono
messi in fila a bastonate
davanti
a un tavolino
dietro
al quale era seduto
un
Ufficiale della Giuria Tecnica
(un Lirico, dicevano le mostrine)
al
primo poeta della fila
fu
ordinato di declamare
due
versi a sua scelta
uno
dopo l'altro
ognuno
dei cento poeti semifinalisti
stropicciò
il proprio foglio di carta
e
declamò i due versi richiesti
sperando
che fossero quelli giusti
chi
lo fece a voce alta
fingendo
di non avere paura
e
chi con voce appena percettibile
non
riuscendo a celare la disperazione
oppure
cercando un'improbabile benevolenza
della
Giuria Tecnica
l'Ufficiale lirico chino sui suoi moduli
non
guardava nessuno
non
sembrava neanche ascoltare
al
termine della breve esibizione
ognuno
dei semifinalisti veniva mandato
con
un cenno della mano
dall'Ufficiale
della Giuria Tecnica
a
destra oppure a sinistra
alla
fine il gruppo di destra
contava
ottantotto persone
quello
di sinistra dodici
nel
gruppo di destra esultavano
convinti
di essere dalla parte giusta
nel
gruppo di sinistra si preparavano al peggio
convinti
di essere dalla parte sbagliata
il
Comandante della Giuria Tecnica tuttavia
sussurrò
qualcosa all'Ufficiale selezionatore
e
costui immediatamente
con
un ordine secco
spostò
due semifinalisti
scelti
apparentemente a caso
dal
gruppo di sinistra
a
quello di destra
i
due miracolati apparenti
non
si fecero scrupolo di esibire
senza
ritegno alcuno
la
propria gioia indegna
per
l'imprevedibile colpo di fortuna
sprezzando
gli sguardi
increduli
e invidiosi
dei
derelitti di sinistra
non
appena la Giuria Tecnica si fu allontanata
i dieci semifinalisti restanti del gruppo di sinistra
furono
prelevati da un autocarro
e
portati via
gli
altri novanta
rimasero
sull'asfalto del piazzale
aspettandosi
di
essere rimandati a casa
le
testimonianze raccolte concordano nell'affermare
che
qualche ora dopo
i
novanta furono visti marciare
verso
i boschi al limitare della città
di
essi non si è saputo più nulla
nessuno
ha mai fatto ritorno a casa
non
siamo qui per dare giudizi
qualcuno
potrebbe offendersi
e
poi l'Autorità Garante della Poesia
dopo
aver letto le carte
ha
già dichiarato che la procedura
fu
regolare
certo
è
che
se quello che immaginiamo è vero
nemmeno
l'innegabile bruttezza dei loro versi
giustificava
un simile triste destino