dicesi
passata in giudicato la sentenza quando non è più impugnabile dalle
parti né modificabile da alcun altro giudice
nella
sentenza passata in giudicato l'accertamento dei fatti è definitivo,
e incontrovertibile il principio di diritto applicato al caso
concreto
una
sentenza che passa in giudicato traccia uno spartiacque tra un prima
dove i fatti sono ancora controversi, e un dopo dove i fatti sono
accertati e la decisione è scolpita per sempre nella pietra del
libero convincimento del giudice
per
quel che mi riguarda
il
processo dura da sempre
da
quando ho memoria di esistere
ci
sono udienze tutti i giorni
anche
la domenica
io
sono parte in causa e al tempo stesso
l'avvocato
difensore
non
posso evitare di stare in giudizio da solo
e
devo allungare il più possibile il processo
la
tutela degli interessi del cliente
in
certi casi esige
che
la sentenza non giunga troppo presto
i
ricorsi si sovrappongono ai ricorsi
le
domande alle domande
i
fatti sono sempre controversi
per
questo impugno con ostinazione
qualunque
decisione anche quelle favorevoli
chiedo
l'assunzione delle prove
chiedo
di sentire un altro testimone
produco
incessantemente documenti
risento
tutti i testimoni per l'ennesima volta
riparto
da capo
senza
decadenze sospensioni
tutto
è revocabile modificabile
in
un vortice di giuramenti
confessioni
spergiuri riconciliazioni
perizie
contabili contestazione di firme
querele
di falso
ho
chiesto risarcimenti a chiunque
applico
principi di diritto del tutto personali
-
come fanno tutti
formulo
opposizioni interpongo appelli
promuovo
giudizi e controgiudizi
insto
per annullamenti e conferme
senza
mai un attimo di requie
persino
i sogni sono aule d'udienza
dove
compaio per essere interrogato
non
ha senso eppure ne ha talmente tanto
da
determinare il corso del processo
i
verbali delle mie dichiarazioni divagano
ciò
che conta ai fini dell'accertamento dei fatti
sono
le sensazioni le emozioni
vero
che io avrei fatto questo
vero
che tu avresti risposto altro
vero
che fu molto tempo fa
vero
che era inverno oppure era estate
vero
che non so non ricordo
vero
che non è vero, ricordi benissimo
vero
che non vuoi ammetterlo
impossibile
sapere come andarono davvero le cose
ma
esiste una verità unica e incontrovertibile
in
mezzo ai milioni di verità individuali
che
io conservo dentro di me?
non
c'è fine
a
questa girandola di carta di parole
tentativi
di mediazione
impuntature
pretestuose faide interminabili
è
necessario prendere tempo
allungare
ancor di più i tempi del processo
elaboro
brillanti argomentazioni difensive
mi
addentro in discussioni cavillose
arringhe
auliche con la toga sulle spalle
seguo
una strategia processuale
fondata
su espedienti dilatori
giustificazioni
non richieste
autoassoluzioni
ad oltranza
appelli
e controricorsi,
eppure
sono sicuro che è questa la vita,
è
così e non può essere altrimenti,
finché
il corpo respira
e
l'immaginazione si alimenta di sé stessa
posso
sempre sperare di cambiare
di
ricominciare
di
chiudere una fase
e
aprirne un'altra
posso
anche sperare di vincerla,
la
causa!...
no,
per la legge
questa
è una pretesa temeraria
in
un processo ad impulso di parte
il
giudice è assente e lontano
o
girato da un'altra parte
per
garantire la sua imparzialità
il
giudice non deve sapere vedere
accorgersi
di nulla
forse
nemmeno esistere
in
ogni caso deciderà solo alla fine
a
istruttoria compiuta
leggendo
gli atti del processo
guardando
sulla lapide
la
fototessera di ceramica
ormai
immodificabile
dopo
il passaggio in giudicato
di
noialtri
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