i rumori che il mio corpo emana
al mattino in bagno dopo l'uscita dal
sonno
schifano alla mente
l'algida mente
che appena uscita dal sogno
sta già organizzando la giornata
o si trastulla in fantasie celesti
trova francamente ripugnante
questo guazzabuglio di puzze ed echi
intestinali
“qual fenomeno che non le si addice
punto”
così sgradevole e sgarbato
alla mente piace circondarsi di nobili
pensieri
nulla a che spartire
con le materialità volgari del corpo
la mente è inodorosa
e ci tiene a restare tale
rimarcando ad ogni piè sospinto
la sua incontaminata ed eterea
condizione
il corpo sotto sotto la sbeffeggia
rivendica a sé il merito dei sensi
“senza i quali” ribadisce alla
sorella a muso duro
“tu non saresti altro che un grumo di
gelatina insulsa”
la vicenda si trascina così,
penosamente,
da quando sono nato
mente e corpo litigano di continuo
con tale accanimento e foga
che spesso nemmeno l'anima
riesce a tenerli insieme