il
cemento che ci unisce è la sconfitta
da
Novara a Lissa a Custoza
da
Caporetto all'otto settembre
una
sequenza interminabile
perfino
stucchevole
di
disfatte dovute a
codardìa,
supponenza, ignavia, incompetenza,
-provo sdegno e rabbia per questo!
ma
non c'è mai stata una maledetta volta in cui
un
generale dell'esercito regolare italiano
abile tecnicamente
preparato intelligente
carismatico
con
un'abile manovra tattica
abbia
riportato una splendida vittoria sul campo?
no,
non c'è, fatta eccezione per l'eretico, naturalmente,
il
buon vecchio Garibaldi,
che
infatti è morto semidimenticato
in
una sperduta isola dei mari del Sud
(da
morto s'è mutato in monumento equestre
sul
quale guano succede a guano
da
generazioni e generazioni di piccioni)
le
sconfitte le conosciamo a memoria
le
vittorie meno
siamo
incapaci di dare un senso al valore
a
meno che il valore non sia quello delle vittime inermi
massacrate
dalla feroce soldataglia altrui
celebriamo
i martiri delle Fosse Ardeatine
trecentotrentacinque
vittime inermi
peccato
non siano state di più
la
nostra storia sarebbe ancora più gloriosa
celebriamo
i martiri di Cefalonia
sempre
dalla parte dei perdenti
innalziamo
altari funebri alle vittime inermi
di
Boves e Sant'Anna di Stazzema e Marzabotto
mentre
a me sarebbe piaciuto leggere e imparare
che
le brigate partigiane avessero impedito questi massacri
e
sbarrato la strada ai tedeschi in ritirata
disarmandoli
e sequestrando loro tutti gli automezzi
cosicché
se ne tornassero nella terra natìa a piedi
sfondandosi
la suola degli stivali
nulla
di tutto ciò è successo
negli
ultimi giorni di aprile
l'esercito
tedesco si è ordinatamente ritirato con le proprie armi
dopo
avere contrattato un onorevole sganciamento
erano
ancora troppo forti per essere contrastati
e
gli italiani senza nerbo e pappa e ciccia
e
quegli stessi soldati della Wermacht qualche anno dopo
sono
tornati in Italia con mogli e figli
a
sdraiarsi sulle spiagge dell'Adriatico
a
godersi il Kustenland o l'Alpenvorland
sono
tornati da turisti ma sempre loro i padroni
e
qualche anno dopo ancora
i
figli e i nipoti dei soldati della Wermacht
sono
tornati in Italia ma non solo
anche
in Grecia e nei Balcani e in Spagna
con
le tasche piene di rigore, austerità e soldi
sempre
loro i padroni
a
insegnarci come si sta al mondo
ma
noi italiani siamo contenti così
ci
piace ricevere calci nel culo
ci
piace farci prendere per il culo
nessuno
si offende, non è cosa,
siamo
a tal punto nazionalisti delle stragi
che
la buona abitudine è diventata consuetudine anche in tempo di
cosiddetta pace
così,
per non farci mancare niente,
celebriamo
i martiri di piazza Fontana piazza della Loggia treno Italicus stazione di Bologna volo Itavia rapido 604 più
molti altri le cui località mi sfuggono
-sono
troppe-
celebriamo
le vittime del terrorismo della
mafia della
camorra della 'ndrangheta
-le
vittime sono sempre trattate in modo impersonale,
mai
un nome e cognome, sono le “vittime” o i “martiri” e basta,
sono
vittime due volte, anche del ricordo-
mentre
a me piacerebbe altro:
che
lo Stato ha preso il sopravvento
che
la mentalità è cambiata
che
la terra dei fuochi è bonificata
che
la criminalità organizzata è stata spazzata via
che
il segreto di Stato non esiste più
che
i Servizi sono stati smantellati
(e la Guardia di Finanza finalmente sciolta)
che
le logge massoniche sono abolite
e
gli affiliati messi ai margini e incarcerati
che
la verità è venuta finalmente a galla
e
cinquant'anni di misteri sono stati svelati e rivelati
che
i colpevoli sono stati trovati, tutti, nessuno escluso,
e
definitivamente e brutalmente -è possibile?-
puniti
ora
la scena dell'avanspettacolo è dominata
da
due soldati italiani detenuti in India
quando
infine balleranno sulla forca
-epilogo
già messo in conto e quindi inevitabile-
qua
tutti faranno salti di gioia
vuoi
mettere?
altre
due vittime
altri
due martiri
da
ricordare
quel
giorno sarà dichiarato lutto nazionale
le
bandiere ciondoleranno mogie in silenzio per il canonico minuto
-con
il contasecondi issato a mezz'asta-
indi
torneranno a gonfiarsi allegre sotto la spinta del ponentino immemore
qualche
buontempone eletto dal popolo
proporrà
che nella data così funesta sia istituita
la
festa nazionale “in onore dei martiri d'Italia”
sull'onda
dell'inarrestabile emozione mediatica
la
relativa leggina sarà approvata all'unanimità in un battibaleno
la
nostra coscienza patriottica
ne
avrà tale incommensurabile beneficio
da
prepararci a una nuova esaltante trasferta
negli
imminenti (e kantianamente
immanenti)
campionati
mondiali di calcio