ecco, ci hanno radunato tutti in questa
sala
siamo tanti, tantissimi, e la sala,
benché sia di grandi dimensioni, non riesce a contenerci tutti
perché siamo qui?
nessuno se lo sa spiegare
non è per ragioni di genere
qui siamo maschi e femmine insieme –
e più o meno nella stessa proporzione
non è nemmeno per motivi di età
- qui ci sono giovani e vecchi – e
più o meno in numero eguale
e allora?
forse siamo tutti mancini? o tutti
biondi? o tutti alti? o tutti grassi?
ma basta guardarsi intorno per capire
che non è questo il motivo
poi qualcuno capisce
ciò che ci unisce è la solitudine,
siamo tutte persone sole,
no, ce n'è uno più in là che sta
protestando
ehi! io non sono affatto solo, ho
una moglie, ho dei figli, c'è un errore, fatemi uscire!
uno di quelli che gli stanno più
vicini lo rimbecca duramente:
ma taci, per favore, che l'ultima
volta che hai parlato con tua moglie e i tuoi figli risale a più di
un anno fa! sono meno solo io che non ho nessuno!
e l'altro borbotta ancora un po', ma
non replica
intanto continua ad affluire gente
la sala è grande, ma non abbastanza, a quanto pare, da
contenerci tutti
così dobbiamo stringerci, stringerci
sempre di più, sempre di più, gli uni addosso agli altri
pur continuando a essere soli, siamo
costretti a toccarci
questo contatto forzato con i nostri
vicini non ci fa sentire meno soli
che ne sarà di noi? gemono in
tanti
dove ci manderanno?
e non c'è risposta a queste domande
che ci facciamo tutti
non c'è consolazione in questo stare
forzatamente tutti insieme
siamo soli e nessuno è capace di
aiutare
“e nemmeno di collaborare”
contrattacca una voce
qualcuno parla agli altri
pur continuando a restare solo
sono solo comunicazioni di servizio, di
buona educazione, non ancora smarrita in questa babele di confusione,
grazie, scusi, mi sa indicare il bagno per favore,
e davanti al bagno, dove è assiepata
una lunga fila che aspetta di entrare, “chi è l'ultimo per
favore”
sono le parole delle persone sole
le parole di chi è incapace di
comunicare l'universo che coltiva nel cuore
qualcuno scherza
quanti siamo! ma fuori ci sarà
ancora rimasto qualcuno?
gli rispondono voci isolate di persone
sole: non credo!
e: chi lo sa!
e: no, siamo tutti qui, fuori non è
rimasto nessuno!
si apre una discussione:
vuoi dire che non ci sono esseri
umani che non siano soli?
ma la maggior parte di noi resta in
silenzio
è già stufa di tutta questa
promiscuità, odori estranei, sudorazioni insopportabili e
flatulenze, è già stufa di tutti questi estranei, parlare di sé è
faticoso, ma ascoltare gli altri che parlano di sé è sovrumano,
pochi ci riescono, e anche quelli smettono quando si accorgono che
non c'è alcun ascolto verso di loro
scende il silenzio come una colla che
chiude le labbra e impasta le lingue
è l'unica cosa che le persone sole
sanno condividere con gli altri
restiamo in attesa
prima o poi qualcuno ci dirà
il motivo di questo ammassamento
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