quand'ero un paramecio
feci il bravo paramecio
così che fui promosso a pipistrello
volai da pipistrello
mangiando le zanzare
così che avanzai fino a tacchino
ma proprio da tacchino
mi fecero ingrassare
così che mi portarono al macello
ricominciai da capo
da ameba puntiforme
mangiando tante alghe in acquitrino
così che fui promosso
a brava formichina
che stava sempre in fila diligente
ebbi un avanzamento
mi ritrovai maiale
e per un po' di tempo non fu male
ma poi a un certo punto
inopinatamente
finii in un mattatoio di cemento
per la terza volta
mi toccò ricominciare
la giostra sulla ruota primordiale
da batterio a ragno
da colibrì a topo
per rinascere infine da bovino
ero così contento
sdraiato sull'alpeggio
in mezzo all'erba verde e appetitosa
mi dissi questa volta
non mi faranno niente...
ero talmente ingenuo, poverino...
dentro a un mattatoio
la vita mia terminò ingloriosa
ma prima di morire
e quindi di ricominciare
ebbi un pensiero davvero fulminante
se volevo restar vivo
di lì innanzi l'obiettivo
sarebbe stato diventare umano
pensai: quelli nessuno
li porta mai al macello,
ma ero così ingenuo e ignorante...
molte vite dopo
infine ci riuscii
e vissi sessant'anni bello e sano
fra me mi compiacevo
d'averci visto giusto
nessuno strappa un uomo ai suoi affetti
ma poi a un certo punto
inopinatamente
mi presero e mi misero su un treno
ed eravamo in tanti
e muggivamo tutti
nel vagone bestiame stretti stretti
ed eravamo in tanti
mentre il medico sceglieva in un baleno
ed eravamo in tanti
e muggivamo ancora
entrando nelle docce (più o meno)