la rotondità complessa dei corni
la solitudine dei timpani lassù
sta a sinistra la truppa dei violini
gli archetti allineati all'insù
gli ottoni dove si specchia il coro
le melodie dai riflessi d'oro
le tastiere degli archi e dei legni
la sonorità dell'arpa traspare
appena nelle velature chiare
che non lasciano segni
si smorzano le onde dell'orchestra
un silenzio imprevisto accuccia i corni
è il crasciare fragoroso dei piatti
ad annunciare l'ultimo dei giorni
procede in aria la bacchetta a scatti
adagio presto prima che ritorni
là s'innesca l'abisso dei tamburi
il triangolo cigola di fuori
legando il buio dei tromboni
all'asprezza acuta dei traversi
tessono brezza gli archi diagonali
i violoncelli riversi sulle spalle
tramano avversi ai contrabbassi
ecco le note lunghe delle viole
ecco note di danza dei violini
che acuteggiano andando in assonanza
con le caviglie della violinista
in prima fila e oltre la distanza
un largo maestoso e commovente
si fa largo disgregando gli argini
la bacchetta del direttore s'alza
allegro, allegro molto, presto
stupisce la lucidità del basso tuba
nel suo rimbrotto grave e ripetuto
eppur che passo, pare un giovanotto
trombe di zaffiro squillanti salgono
sull'ottava alta e intanto risalta
la temporanea assenza dei tromboni
nulla da fare per lo xilofono
laggiù in fondo a braccia conserte
la truppa dei violini lavora sempre
sempre all'attacco sempre sopra il rigo
il timpanista sorveglia lo spartito
per non perdere il suo attimo di gloria
ora lo xilofono s'è alzato
con le bacchette picchia forte i tasti
i clarini cinguettano tramando
trappole per attirarvi gli oboi
io ascolto e guardo da lontano
le caviglie snelle della violinista
di fronte alle sue dita virtuose
alle sue mani minute ed eccelse
le caviglie non hanno altro pregio
che il languore che sanno suscitare
i clarini soffiano gli oboi sbuffano
e pregano dio e sputano bestemmie,
coloro che suonano e chi li ascolta,
anche questa volta in corsa per la fine,
adorando, e così a fondo, la vita,
ecco, questa è nobiltà assoluta
e in una notte all'improvviso muta
cosa non farei per le caviglie
di quella violinista
se non delicatamente
prenderle nelle mani
e tenerle e abbracciarle
fino alla luce del prossimo giorno
sì,
fino a domani
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